Calamaretti nel coccio

Sono i molluschi più semplici e veloci da cucinare. Sempre teneri e delicati. Insomma, una bontà. Da non coprire con ricette elaborate ma esaltare con una cottura rapida
e pochi condimenti. Fate come me.
Ho pulito e lavato 3 etti circa (li mangiavo solo io) di calamaretti, ricordandomi di passarli a lungo sotto l’acqua corrente perché tentacoli e sacche possono trattenere un po’ di sabbia, e la sabbia sotto ai denti non si può sentire.
Man mano che li sciacquavo li mettevo, ancora gocciolanti, nel mio tegamino di coccio monodose. Riuniti tutti in pentola, ho aggiunto un filo d’olio, uno spicchio d’aglio vestito, una spolverata di peperoncino macinato, prezzemolo tritato e pochissimo sale (si può anche non mettere: i molluschi rilasciano acqua sempre piuttosto sapida, in caso contrario si può correggere alla fine).
Sul fuoco, rigorosamente separato da una retina spargifiamma, e con il coperchio,
avrò atteso al massimo una ventina di minuti, calcolando che il coccio per scaldarsi ci mette un po’, prima di scoperchiare e scoprire che i miei calamaretti erano diventati rosa e teneri, i ciuffi di tentacoli delicatamente arricciati, il sughetto abbondante e colorato.

Io li ho mangiati così, ma si possono usare per condire gli spaghetti (meglio però in questo caso tagliare le sacche ad anelli) o anche per farne una zuppetta su crostoni di pane tostati o, meglio ancora, fritti nell’olio. Tutto semplicissimo. Tutto buonissimo.

Informazioni su Francesca Romana Mezzadri

cucinare e amare. non necessariamente in quest'ordine
Questa voce è stata pubblicata in le mie ricette e contrassegnata con , . Contrassegna il permalink.

Una risposta a Calamaretti nel coccio

  1. Ugo ha detto:

    Veloce, delicata, sfiziosissima. OTTIMA! (a patto di avere calamaretti ok!)

Lascia un commento